SECOLO XIX: DEFINIZIONE DELLA PAROLA TABACCO

"Tabacco: la parola tabacco deriva da “Tabaco”, nome di una città delle Americhe dove gli Spagnoli si sono imbattuti per la prima volta in questa pianta.; quello di “Nicotiana” viene da Nicot, ambasciatore francese in Portogalo nel 1560, al quale si deve la conoscenza del tabacco (...). Nella terapeutica si mette a profitto l’azione irritante del tabacco. Si fa su certi tumori indolenti con delle lozioni e fomentazioni con decotto di tabacco. Il tabacco in polvere oppure incorporato in un corpo grasso, e’ stato usato per distruggere il pus della testa e del pube, ma il suo uso, spesso, è stato seguito da incidenti. Delle volte lo si è usato in clistere per combattere la costipazione risultante da una paralisi dell' intestino; per rimediare a questo disturbo spesso il fumo di tabacco veniva introdotto nel retto. Quest’ultimo metodo è stato usato con successo anche contro l’asfissia. Se si pensa di dover somministrare il tabacco per via enterica come purgante non si dovrà dare più di 1/4 o 1/2 dose alla volta come decotto in molte volte durante le 24 ore. Il dosaggio della polvere è pari a 1- 2 o più chicchi di grano. A forti dosi diventa un veleno narcotico-acre molto violento che produce allo stesso tempo l’infiammazione del tubo intestinale, stato stuporoso, tremori, vertigine, ect..; anche utilizzato come lozione può determinare gravi incidenti e morte".

(Definizione della parola tabacco cosi come appare alla pagina 913 del Dizionario di medicina, chirurgia, farmacia, delle scienze e dell'arte veterinaria di P.Nysten , 8° edizione di M. Bricheteau, O. Henry e J. Briand, Editore J. S.Chaudè, Paris 1841.)